Medea

"Medea, quella di Euripide e quella di Pasolini. Ho cercato di esprimere l'attrazione che suscitano in me la divina barbarie dell'Antico, specialmente quella dei riti e della magia, l'incantevole bellezza di luoghi in armonia, senza perversione ed inganno, autenticamente affidati all'abbraccio della natura, che ho conosciuto e che nessuno ha profanato. Sono i luoghi e i riti dell'alba del Sacro e dell'Umano, impregnati di inquietudine e di mistero, tra vita e morte, tra sogno e poesia, aspra o dolce. I miei dipinti-scultura, sulla vicenda di Medea, donna e uomo, inseparabilmente, sono pieni di totem, di scritture, di nodi, di linee, spesso interrotte, in bilico tra ciò che è definibile o appena percettibile o ignoto."