Gli studi classici li ha fatti a Vicenza e a Padova alla facoltà di Filosofia e poi di Lettere, specializzandosi in Storia dell’Architettura. Gli studi di storia dell’architettura e di estetica li ha completati a Parigi. Ha intrapreso quindi una carriera di docente e di conferenziere che lo ha portato a collaborare con il Centro Internazionale di Architettura di Vicenza, con l’Università di Miami per i seminari in Italia, con la Sorbonne e con vari Musei, il Musée des Arts Décoratifs, il Musée de l’Homme, la Fondazione Budé, l’Ecole du Louvre e altre numerose istituzioni culturali in Francia. Ha cominciato presto a scrivere, per riviste e libri, prevalentemente su temi di architettura e particolarmente sui rapporti tra il Neoclassicismo francese e l’eredità della cultura “palladianista”.
Consulta l’archivio completo delle opere d’arte appartenenti alle collezioni “Afrika, Scritti nel Vento” e “Medea”
“Afrika mi appartiene, è nei miei ricordi da molto tempo ed io vorrei essere sincero con lei,ne ho fatto un tatuaggio sulla mia pelle,lo scrivo e la trasformo nei miei tessuti di memoria, vere ragnatele piene di anni e di forti suggestioni, di rituali, tracce di magia, un po’ di segno, l’attesa di crescere e le frequenti sconfitte. Afrika è natura ma soprattutto umanità, immersione nella cultura dell’africa e delle sue genti, nelle tradizioni sue, originarie, e in quelle rigenerate e integrate da lei, venuta da altrove. Il tema Afrika è una scrittura nel vento, per cui va meglio la sua magica k, si aggruma meglio sulle tele cucite, pergamene di memorie e di esperienze. Vorrei che essa fosse una pelle piena di segni, di ermetici segni, di impronte indelebili, di labirinti e di costellazioni.”
Medea, quella di Euripide e quella di Pasolini. Ho cercato di esprimere l'attrazione che suscitano in me la divina barbarie dell'Antico, specialmente quella dei riti e della magia, l'incantevole bellezza di luoghi in armonia, senza perversione ed inganno, autenticamente affidati all'abbraccio della natura, che ho conosciuto e che nessuno ha profanato. Sono i luoghi e i riti dell'alba del Sacro e dell'Umano, impregnati di inquietudine e di mistero, tra vita e morte, tra sogno e poesia, aspra o dolce. I miei dipinti-scultura, sulla vicenda di Medea, donna e uomo, inseparabilmente, sono pieni di totem, di scritture, di nodi, di linee, spesso interrotte, in bilico tra ciò che è definibile o appena percettibile o ignoto.
Medea, dignità e inganno. Rappresentazione teatrale dell'omonima mostra pittorica dell'artista Gian Antonio Golin
La terra degli Etiopi nubiani era nera, faticata dall'aratro tirato dai grandi buoi color cenere, con una cintura di montagne aspre, oltre le quali era terra deserta:steppe inabitate a perdita d'occhio.
Terra benedetta dall'oblio degli dei rissosi, quasi inaccessibile per coloro che venivano dal mare, lontana molti giorni di viaggio, le città erano di fango e di canne, i villaggi aggrappati ai fianchi di alture cretacee, villaggi di pastori e di contadini che addomesticavano la notte coi tamburi e i fuochi.
I giovani guerrieri spiano le fanciulle ammaestrate all'arte di sedurre e alla tenerezza amorosa; esse hanno occhi grandi, hanno sorrisi ricchi, lucenti di avorio giovane: all'improvviso trasformano il loro canto in cicaleccio strepitante, seminano nell'aria un odore forte, danzano, gemono, intrecciano e tessono le loro trame ambigue, corrono e strisciano, tracciando solchi nella terra e si graffiano il petto di ebano e le guance sudate, e, nelle piaghe inguaribili, cresce l'affanno e stilla il sangue, una rete inestricabile, fatta di maglie annodate di grumi di polvere rossa, senza timore di una colpa primitiva.
L'IDEA di Amatori Maria Luisa
Piazza dei Signori, 56 Vicenza
ORARI APERTURA: da martedì a sabato
mattino 9.30 - 12.30 pomeriggio 15.30 - 19.30
presentazione dell'artista a cura
dell'Arch. Papadopoulos Sotirios
Una sezione della Mostra è in esposizione
dalle ore 19.30 nello show room STUDIO 60
in Contrà Porta Santa Lucia, 60 Vicenza
Museo Diocesano, Venice
Maison des Artes de Carces